Quella volta che ho pianto davanti a una Coppa Malù
Autumn is coming, finalmente. Come la peperonata, ritornano anche i messaggi settembrini della diet culture. Qualche novità da questo numero: menu settimanale, ricette e cose che ho comprato.
Ciao, sono Myriam: una cuoca, una food writer e una professional organizer. Benvenutə o bentornatə su Spuntini: questa è la mia newsletter, che arriva nella tua casella di posta due volte al mese; e ora che le vacanze sono finite, si ricomincia.
Puoi anche ascoltare questo numero, ma metto le mani avanti perché non ho pretese da podcaster, però so che a tante persone fa piacere infilare le cuffie e sentirsela leggere.
Allacciamo il grembiule, laviamoci le mani e cominciamo. Ci sono tante cose di cui voglio parlarti.
Back to school, back to work, penitenze post vacanze e altre cose che non vorrei più sentire o leggere in giro
Se mi leggi da un po’, sai che ho un rapporto complicato con l’estate: penso che sia bellissima se non vivi in città e puoi permetterti di fare 3 mesi di ferie al mare, in montagna e dovunque non ci siano 40 gradi all’ombra, con i bambini che non sai dove piazzarli per non farli arrostire, le zanzare che fanno Apocalypse Now e i continui black out perché tutti (ma va?) usano l’aria condizionata. Lo dice benissimo anche
nella sua ultima newsletter:Ho accolto con sollievo le prime piogge milanesi - sollievo che a tratti si è trasformato nel terrore di un’alluvione, buongiornissimo cambiamento climatico - e il calo di temperatura che è seguito: lenzuolo per dormire, giacchetta per uscire, forno acceso per sgasare al massimo.
Ma questa è stata una bella estate, al netto di tutti i fastidi sopracitati: un’estate di riposo, di leggerezza, di vacanze (siamo stati in Bretagna e Normandia), di amici, di cene condivise, di bambine finalmente un po’ più autonome (chi dice “figli piccoli, problemi piccoli”, o mente o ha avuto figli/e che hanno dormito tutta la notte dal giorno 1. Vabbè poi all’adolescenza ci pensiamo più avanti). Insomma, sono felice.
[TW: da qui fino alla fine del paragrafo parlo di rapporto complicato col cibo, se questo argomento per te è difficile da leggere, salta pure al paragrafo successivo]
È stata, forse, la prima estate dell’età adulta in cui ho allentato (vorrei dire: annullato) il controllo su quello che mangio, e messo a tacere quasi sempre i sensi di colpa dopo un gelato o un pezzo di pane con il burro; non ho pensato agli allenamenti che ho saltato, ai passi che avrei dovuto percorrere, ai buoni propositi per rimettermi “in riga” dopo le vacanze.
Ho comprato vestiti comodi, che mi piacciono e mi stanno bene (per fortuna ci sono tanti profili carini da seguire per noi ragazze di corporatura media!).
Un giorno, mentre deambulavo al supermercato come consiglia il TG5 a noi anziany, ho visto la Coppa Malù e l’ho comprata. Quando l’ho mangiata, a casa, mi sono resa conto che era la prima volta dall’infanzia che pensavo solo a quanto fosse buona questa roba dolce e processata, e non alle conseguenze che avrebbe avuto sulla mia forma fisica, sulla mia salute o sulle mie buone abitudini, oppure a come compensare con l’allenamento o con la privazione.
Ero felice, mi è venuto da piangere.
Poi, da fine agosto, i piani editoriali della diet culture sono tornati alla carica con i tipici contenuti settembrini: palestre, diete, post holiday detox, efficienza, morning routine. Tutte pratiche e idee magari neanche sbagliate di per sé in alcuni casi - per dire, viva la palestra e se vi piace svegliarvi presto buon per voi -, ma proposte con il sottinteso che quello che succede in estate è sbagliato. È una deviazione, un deragliamento, un’anomalia. Che in fondo non possiamo goderci niente, che dobbiamo espiare la felicità, l’ozio improduttivo, il cibo buono, i bicchieri di vino con cui abbiamo brindato all’incredibile fortuna di essere qui, magari in salute, auspicabilmente contenti.
È un sistema funzionale allo status quo: possiamo provare a vederlo, ma difficilmente ne usciamo da solə. Fine del pippone, spero che questo rientro sia più mite e che porterai con te un po’ della leggerezza dell’estate (ma con addosso il maglioncino, evviva). Buon settembre!
Menu settimanali: contro il mito dell’efficienza, viva la (felice) sopravvivenza
Ho ricominciato a fare il menu settimanale: l’ho postato prima su Instagram e ora anche qui. Clicca sul bottone sotto per scaricarlo, completo di link alle ricette. Ci sono colazione, pranzo e cena sempre diversi, così dura un mese, ed è facilmente veganizzabile: basta sostituire i (pochi) latticini presenti con la loro versione plant-based.
Alcune raccomandazioni e un disclaimer:
questo menu è solo un'ispirazione per quando non sai cosa cucinare. In nessun modo va inteso come piano dietetico e in nessun modo sostituisce il consiglio di un/a professionista della nutrizione umana.
So che in questo periodo fioccano tips&tricks per ritornare subito produttivə, scattanti e performanti (e magari “in forma”, qualunque cosa significhi: vedi sopra). Vorrei che questo menu non finisse in questo genere social-letterario, ma diventasse uno strumento per sopravvivere in queste settimane. A Milano tra l'altro piove a giornate alterne, per facilitarci il compito di tornare efficienti. Insomma, è il mio regalo di BUON FARCELA.
Facciamo così: io mi impegno per far uscire il menu una volta al mese. Tu mi fai sapere se ti piace?
Hasta siempre la focaccia
In queste vacanze abbiamo sfruttato ancora lo scambio casa con Home Exchange: una settimana di lavoro da remoto in Svizzera, a fine luglio, e poi durante le vacanze di agosto una settimana in Bretagna e una in Normandia. È sempre un’esperienza ricca dal punto di vista umano (spoiler: prossimamente ci saranno dei contenuti a tema sul mio profilo Instagram), ma in alcuni casi di più.
A casa di Dorine, per esempio, ci siamo sentiti incredibilmente accolti e così - dato che lei mi aveva chiesto la ricetta - prima di partire ho impastato e infornato una focaccia che ho poi lasciato nel loro freezer, per quando sarebbero tornati.
La focaccia è una ricetta che, una volta imparato a dominare l’impasto, puoi replicare facilmente ovunque: non ti serve la planetaria e gli ingredienti sono semplicissimi. Ho pensato di regalare anche a te la mia ricetta collaudata, ora che accendere il forno non è più proibitivo.
Focaccia genovese
Ingredienti per una teglia di circa 40x30 cm:
Per il poolish
150g di farina di media forza
150g di acqua
1 g di lievito di birra fresco
Per l’impasto
Il poolish
350g di farina di media forza
200g di acqua
1 cucchiaino di miele o malto
11g di sale
25g di olio extra vergine d’oliva
Per l’emulsione:
25g di acqua
25g di olio extra vergine d’oliva
Sale grosso
Procedimento:
Circa 8 ore prima di impastare, prepara il poolish: mescola lievito, acqua e farina in una ciotola, copri e lascia lievitare a temperatura ambiente.
Sciogli nell’acqua poolish, malto e olio. Aggiungi la farina e fai l’autolisi (lievitolisi) per circa 10 minuti.
Dopo il riposo, aggiungi il sale e impasta fino ad ottenere un impasto liscio. Riponilo in una ciotola unta, copri con un telo o pellicola e fai lievitare fino al raddoppio in un luogo tiepido.
Dopo circa 1 ora e mezza la pasta sarà raddoppiata di volume. Rovesciala nella teglia unta e fai riposare 10 minuti, dopo di che stendila con le mani cercando di non tirarla, ma di schiacciarla il più possibile fino a che occupi tutta la teglia.
Fai lievitare ancora, per circa 1 ora, fino a che sarà cresciuta del 50% circa.
Versa l’emulsione sulla superficie. L’acqua manterrà la pasta umida e darà quel colore bianco caratteristico della focaccia genovese al fondo dei buchi. Imprimi con le dita tutta la superficie per formare i caratteristici buchi: non serve essere delicati in questo caso!
Inforna gentilmente nel forno preriscaldato 220°-240° e cuoci per 15-20 minuti.
Sfornala e appoggiala su una griglia, servila calda. Se vuoi conservarla la cosa migliore è tagliarla a strisce e metterla in freezer appena arriva a temperatura ambiente.
Cose che ho comprato
Questa non è un’idea mia, la fanno tutti, a partire dal Post, passando per
e ; ma ho pensato di fare un elenco di acquisti dell’ultimo periodo, visto che spesso mi arrivano domande e richieste.Premetto che cerco di comprare il meno possibile, e qui trovi cose che riguardano la cucina, ma non solo. Per esempio ultimamente ho comprato:
una bellissima centrifuga per insalata del mio marchio di casalinghi preferito, visto che la precedente è andata distrutta dopo 10 anni di onorato servizio: così la smetto di comprare insalate in busta (da quando si era rotta l’ho fatto spesso)
un rossetto a lunga tenuta economico, che ha colori bellissimi e un’ottima resa (e non secca le labbra!)
un compressorino portatile per gonfiare le ruote delle bici (ma anche palloni e ruote di moto e macchine)
le scarpe preferite dalle mie figlie per la mezza stagione
Spero ti possa essere utile!
Il giorno che dovrò spiegare cos'è che mi ha radicalizzato sulla lotta intersezionale sugli spazi urbani come questione di genere e di classe partirò dal fatto che avrebbero dovuto evitare di rovinarmi l'estate. Ciao autunno, sii clemente.
a me il menu piacerebbe in formato stampabile (anche se lo so che è meglio non stampare)